Una pensione integrativa per i figli e nipoti
Si sta avvicinando il Natale o il compleanno di figli e nipoti e non sai che cosa regalare?
No, non ti stiamo per suggerire di dire loro con un sorriso trionfante che quest’anno il regalo sarà un fondo pensione. Un simile dono probabilmente non reggerebbe il confronto con uno smartphone nuovo o con qualunque altro loro desiderio e il tuo punteggio di buon genitore o nonno faticosamente e quotidianamente accumulato subirebbe un tracollo!
Però ti stiamo suggerendo di pensare di farlo. Anzi, di farlo il prima possibile. Magari di non dirlo subito a figli o nipoti, ma di aspettare che abbiano l’età giusta per capire che stai facendo loro un regalo importante e prezioso. Vediamo perché.
Un minore può avere una pensione integrativa?
La risposta è sì. Non ci sono limiti minimi di età per aprire un fondo pensione aperto o un piano individuale pensionistico [1].
Sono sempre di più i genitori (o i nonni) che aprono una pensione integrativa ai neonati prima che compiano un anno di età. Non è un caso infatti se, tra gli iscritti ai fondi pensione, coloro che hanno meno di 14 anni siano ben l’1,5% circa del totale, pari a 129.285 famiglie lungimiranti e previdenti [2].
Ma perché vale la pena di aprire una pensione integrativa ad un minore?
I benefici finanziari di una pensione integrativa
Se apri una pensione integrativa ad un figlio o nipote, donerai loro due formidabili alleati che sono a disposizione di tutti, ma soprattutto dei più giovani: il tempo ed i rendimenti offerti dai mercati dove vengono investiti i nostri risparmi. La differenza tra iniziare a versare per il proprio futuro pensionistico a 1, 30 o 40 anni è enorme.
Proviamo a fare un esempio. Immaginiamo di voler regalare ai nostri figli e nipoti una pensione integrativa di 100 euro al mese che si affianchi a quella pubblica dell’INPS. Se si inizia quando si ha un anno di età, potranno essere sufficienti 9 euro al mese [3]. Se invece si aspetta di averne 30, ad attività lavorativa già iniziata, ne saranno necessari ben 31: oltre 3 volte di più! E se si attendono i 40 anni per iniziare il proprio piano integrativo, si arriva a doverne investire 54 euro al mese: 6 volte di più!
Ecco perché, se il desiderio è quello di contribuire a costruire una pensione integrativa ai propri figli o nipoti, bisognerebbe iniziare il prima possibile!
I benefici fiscali e di flessibilità
L’efficienza finanziaria non è l’unica. La normativa prevede infatti che la tassazione della pensione integrativa sia minima, pari al 9%, quando si maturano 35 anni di iscrizione ad una forma di previdenza complementare.
Si tratta di un risparmio notevole, sia rispetto alla normale aliquota agevolata, pari al 15%, sia – soprattutto – alle aliquote IRPEF dal 23% in su. Iscriversi a 40 anni ad una forma di previdenza integrativa, da questo punto di vista, sarebbe troppo tardi, perché si andrebbe in pensione prima di aver maturato i 35 anni di iscrizione. Per massimizzare il beneficio fiscale è quindi necessario iscriversi entro i 25 anni, massimo 30.
Inoltre, la normativa prevede maggiori flessibilità in caso di necessità trascorsi 8 anni dalla prima iscrizione. Dopo questo periodo infatti possono essere chieste delle anticipazioni per l’acquisto o la ristrutturazione della casa (fino al 75%), oppure l’anticipo del 30%, per qualunque motivo, di quanto si è accantonato in un fondo pensione.
Ecco perché regalare una pensione integrativa ai minori è senz’altro un’ottima idea! Si massimizzano sia il beneficio fiscale, sia la flessibilità di fronte alle necessità della vita.
I benefici per chi fa il regalo: nonni e genitori
I benefici si estendono anche a chi finanzia il regalo, a patto che il minore risulti fiscalmente a carico. Solitamente si tratta quindi di un beneficio per i genitori, che possono dedurre quanto versato dal proprio reddito, fino ad un massimo di 5.164 euro all’anno. Il risparmio fiscale oscilla quindi tra il 23% ed il 43%, a seconda del proprio livello di reddito.
E se si tratta di nonni, i cui nipoti non siano a carico? Nessun problema: chi fa il regalo non potrà beneficiare della deducibilità fiscale, ma in compenso i nipoti non dovranno pagare alcuna tassa sulla rendita integrativa che riceveranno.
In entrambi i casi – genitori o nonni – si contribuirà al benessere futuro di figli e nipoti.
Cosa fare quando i bimbi diventeranno giovani lavoratori?
Mentre i figli o i nipoti staranno studiando, il regalo consentirà di massimizzare i benefici finanziari, fiscali e di flessibilità. Ma cosa accadrà una volta che i giovani saranno entrati nel mondo del lavoro? I fondi pensione aperti ed i piani individuali pensionistici hanno la caratteristica di seguire nel tempo il lavoratore indipendentemente dall’attività lavorativa.
Una volta diventati grandi, i destinatari del regalo potranno quindi prendere in mano la propria vita economica e decidere se conferire il proprio TFR nella propria pensione integrativa, oppure proseguire con i propri versamenti volontari. Con il vantaggio di aver già alle spalle tanti anni di previdenza integrativa.
Infine, in caso di necessità, avranno la massima flessibilità per poter chiedere delle anticipazioni per soddisfare le esigenze del momento, come l’acquisto o la ristrutturazione della casa.
In sintesi: non è mai troppo presto per regalare una pensione integrativa ai propri figli o nipoti!
[1] Per quanto riguarda invece i fondi negoziali di categoria, che nascono per il mondo del lavoro, dipende dallo statuto di ogni singolo fondo.
[2] Elaborazione smileconomy su Relazione Annuale COVIP 2020 – giugno 2021
[3] Elaborazioni smileconomy novembre 2021. Stime con metodo rolling ex-post delle ultime 240 osservazioni mensili, per intervalli di 120 mesi, su livello di probabilità al 50%; linea bilanciata 30% FTSE EMU Government Bond Index – 70% MSCI World; costi medi ISC fondi aperti – COVIP 2020, in funzione della durata; coefficienti di trasformazione in rendita IPS55 TT0%; tutti i valori sono al netto della fiscalità ed espressi in termini reali, al netto dell’inflazione.
