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Adolescenti e pandemia: una relazione complicata

Iperconnessi, fragili, demotivati, ma soprattutto sconnessi dalla scuola. Gli adolescenti si ritrovano sempre più su un’altalena di emozioni in cerca di nuovi equilibri, tra miti, sogni e spensieratezza.

Che succede agli adulti di domani?

Forse, in futuro, il contesto che ci troviamo a vivere sarà scritto nei libri di scuola. Di certo, oggi, i giovani non possono ancora sfogliare, stropicciare, scarabocchiare e condividere tra i banchi di scuola le loro bussole cartacee, fondamentali per stimolare quella crescita cognitiva che in questa fase è fortemente a rischio.

La nuova ondata di contagi ha infatti rimesso in circolo diverse problematiche emerse nei mesi precedenti, dilatando le incertezze dei più giovani e alimentando il loro flusso di ansia, paura e rabbia. Piccoli e adolescenti si ritrovano a vivere un sovraccarico emotivo difficile da decodificare, soprattutto in alcuni casi ai limiti della sofferenza psicofisica.

Una lezione di fisica: il principio causa-effetto

Immaginiamo di condensare tutta la spensieratezza, la vitalità e l’energia di ogni singolo adolescente all’interno di una scatola, per oltre 12 mesi. Il risultato è un’alterazione dell’ecosistema relazionale che conosciamo, con ripercussioni socio-comportamentali a più livelli: dalle modifiche alimentari, alla diminuzione dell’attività sportiva, fino alle privazioni dello spazio per sperimentare, sbagliare, crescere.

Rinchiusi in mondi spesso inaccessibili agli adulti, i giovani cercano nuove forme di autoaffermazione in scia alle nuove icone della rete, divincolandosi costantemente in una scala emotiva di apatia, incomprensione e irrequietezza.

Equilibrio è sinonimo di attività – Jean Piaget

Tanti attori, una trama quotidiana ingarbugliata

E in un momento in cui aumentano i contagi esterni, crescono anche le occasioni di scontro verbale fra le mura di casa. Gestirle non è affatto semplice, specialmente in situazioni crescenti di chiusura totale, difficoltà a concentrarsi e relazionarsi. Tutto questo mentre la scuola prova a mantenere un contatto costante attraverso la didattica a distanza, con l’obiettivo di alimentare la loro voglia apprendere, studiare, e sognare.

La rotta verso una nuova normalità

Rimuovere alcune certezze inamovibili dalla vita quotidiana ha fatto perdere un po’ la traiettoria del futuro a molte persone. Ma metabolizzare i cambiamenti della realtà richiede tempo e nuove funzioni cognitive, specie ai più giovani.

In attesa della diffusione dei vaccini, è possibile arginare la proliferazione di disturbi adolescenziali connessi alla pandemia cercando di frenare la sequenza abitudinaria e il sovraccarico digitale in cui sono immersi. Come?

Inserendo micro-novità e cambiamenti nelle loro giornate, cercando di far ritrovare la meraviglia nelle piccole cose.

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